Felicità batte dolore!
Eccomi ancora qui !! Non sono sparita...nel classico gergo delle
stories di ig a questo punto dovrei aggiungere "scusate l'assenza"..
Ahhh..
È stato un mese difficile da affrontare, fitto di decisioni
da prendere, pratiche da espletare, progetti terapeutici da avviare ..
Incontri con terapisti, fisiatri, ortopedici assistenti sociali!!
Programmare...dicono mi piaccia... è un'attitudine, una prerogativa del
mio carattere che inevitabilmente ho dovuto imparare ad affinare nel
marasma di tanta insana burocrazia!! Nel bel mezzo di questi svariati
accadimenti ecco spuntare quel fatidico 27 aprile ..la data del
controllo specialistico che monitora il mio stato di salute e che ogni
cinque mesi mi attende al policlinico Gemelli! Quello certificato nero
su bianco e in carta intestata... l'altro, quello reale, è stampato sul
mio corpo, ne avverto tutti i giorni i segnali in un range che può
variare tra quelli più rassicuranti a quelli un poco più preoccupanti!
So
alla perfezione cosa mi aspetta..le domande, i test motori.. è quello
stesso luogo che mi attende: il lungo corridoio da percorrere per
arrivare al reparto Nemo (acronimo da non confondere con il pesciolino
multicolore di disneyana memoria ).... stavolta non lo percorro da sola
perché siamo in anticipo ( io odio arrivare in ritardo! Sarà la
genetica) e stranamente abbiamo trovato parcheggio nel posto riservato
alle persone con disabilità per la prima volta in quasi quattordici
anni(anche Alice è in cura qui) sarà un segno( sigh...di solito la
fortuna non mi arride) Mi sono scoperta tesa già durante il tragitto
in auto....da qualche anno, da quando la malattia si è fatta largo nella
mia vita, tocca a Paolo ironizzare e infondere calma invertendo per un
po' quei ruoli caratteristici della nostra vita di coppia! L' ansia
non la conosco, non la maneggio, non lo so gestire cerco solo di
stemperarla con il fare! Rispondo ai mille mila messaggi che mi
arrivano a raffica sul cellulare (croce e delizia di lavorare in
modalità smart!! Ma di questo vi parlerò un' altra volta). Ecco i
divanetti blu della sala di aspetto! Quello che più mi manca durante
queste attese sono le chiacchiere con gli altri pazienti perché, o non
ci sono come questa volta, o non sono propensi a lasciarsi andare, i
loro sguardi e quelli dei loro accompagnatori sono logorati dalla
stanchezza e dal dolore! Mi mancano quelle chiacchiere terapeutiche
che prima di un esame sciolgono i nodi e come per magia rendono tutto
più chiaro..così diverse da quei silenzi tanto intensi che separano il
parlare dal dire!! (chiacchere che sapevano tranquillizzarmi già dai
tempi dell' università ! Ecco perché non mi iscrivevo mai per prima agli
appelli per gli esami ! parliamo di epoca preistorica naturalmente...
c'erano ancora i fogli appesi sulla porta dei prof). All'improvviso
intercetto la voce della dottoressa bionda che mi è passata accanto poco
prima lanciandomi un sorriso( ebbene sì ..i medici non sanno resistermi
) sta spiegando ad un paziente,collegato da remoto, in maniera
dettagliata e con dovizia di particolari cosa comporti essere affetti
da malattie del motoneurone! Sento descrivere esattamente il
funzionamento dei muscoli del mio corpo allo stato attuale. La trovo
così empatica! Senza pietismi sta accogliendo il paziente in tutto il
suo dolore conducendolo verso la consapevolezza della nuova condizione.
Sembra stia parlando a me...a quelle palpabili sensazioni che
consentono di riconoscere un corpo nuovo con le sue fragilita'..mi
ritrovo in ogni parola di questo discorso irto e periglioso! Mi scopro
ad origliare senza vergogna!! sta descrivendo esattamente il mio stato, è
confortante che qualcuno riesca a comprenderlo e questa consapevolezza
infonde calma. Quella che consente di avvicinarmi alla dottoressa che
mi ha in cura e che sta aspettando sulla soglia dello studio pronta a
farmi accomodare. Non è solo un gesto di gentilezza è un trucco,
nemmeno tanto nascosto, per valutare come io riesca ad alzarmi, a
spostarmi a camminare...
A questo punto cominciano le domande !!
qua mica posso barare come a volte faccio...con quel refrain a me tanto
caro " tutto bene..alti e bassi " ! Qua se menti se ne accorgono subito
e c' è da dire anche che ormai non sono così brava a nascondere!! La
terapia ha dato i suoi buoni frutti insegnandomi a stare con quello che
veramente c' è!Arriva anche il mio amato prof, quello famoso che ha
curato Stephen Hawking. Anche in questa occasione mi guarda con
ammirazione quasi fossi una sopravvissuta !! Esattamente come la prima
volta si stupisce nel vedermi muovere gli arti, inseguire con lo
sguardo, gonfiare le gote, dare colpi di tosse " validi" rammentandomi
che fortunatamente rientro nel due per cento di quei pazienti per cui
la malattia sta avendo un'incidenza più lenta e meno severa!! Mi fa
l'occhiolino incoraggiandomi a continuare così perché sta andando bene(
quanto può essere relativo questo concetto). Affermazione che fa il paio
con il termine stabile e che mi fa sorridere dall'alto del mio
precario equilibrio! Chiaramente i cambiamenti e gli scossoni ci sono
stati in questi anni ma, la cosa veramente importante, è che sono
ancora qua con le mie gambe, la mia testa, il mio respiro, la mia
ironia, le mie risa e soprattutto la mia voce che,quando entro qui
dentro, diventa magicamente più chiara tanto da veder scritto sul
referto (che subito sbircio appena esco dalla stanza) disartria lieve!!
Questi referti dettagliati sono importanti ma non più del mio
inflessibile giudizio!! Ho coscienza oggettiva della mia condizione per
questo non aspetto il momento del responso per tirare un rassicurante
sospiro di sollievo come fanno umanamente tutti quelli che mi vogliono
bene! Vado via serena. Durante il viaggio di ritorno però, come ogni
volta, la tristezza mi invade...una tristezza da cui mi lascio
attraversare e che mi fa rimbombare nella testa la parola" muoversi,
muoversi, muoversi" che equivale a dire e a dirmi " non mollare" ! A
volte vorrei cedere un po' il passo servirebbe a dare il senso dello
sforzo! Ma poiché il corpo è una macchina autoconservativa perfetta
non ha sempre bisogno del nostro consenso informato!! Quello che è
certo è che felicità deve battere dolore perché i conti tornino. Per
questo la vera prova non è la riuscita, la vera performance è non
farcela e il giorno dopo alzarsi comunque dal letto.. guardarsi allo
specchio! E vivere.
Ci rivediamo tra sei mesi Nemo. Ne ho guadagnato uno, e intanto mi godo il primo gelato della stagione!!